tag:blogger.com,1999:blog-19054452440471210002024-03-05T23:44:59.720+01:00dell' Equilibrio Instabilearchitettura, arte, cinema, fotografiaAlessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.comBlogger60125tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-65704838615267744532015-05-02T14:03:00.000+02:002015-05-02T14:03:00.483+02:00Ridondanze cerebrali<object height="265" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/V8byPbLUbsk&hl=it&fs=1&color1=0x5d1719&color2=0xcd311b"></param>
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Ho qui nella mia stanza un proto-matematico proto-farmacista nonché aspirante proto-chimico, ormai stanco delle successioni di posts eclettici di noi proto-architetti a cui lo sottopongo.<br />
Lo definisce climax di futilità: un pour-parler alla Crozza versione "Fuffas", una insofferente ricerca dell'analogia esotica che letterariamente potrebbe anche rappresentare un buon lavoro, se non si riducesse ad una fabbrica dell'inconsistente.<br />
E' un pò come D'Annunzio che prende il concetto di Superuomo di Nietzche, svincolandolo dal contesto in modo inappropriato.<br />
Così dinamismo, entropia, geometrie non euclidee entrano in un vocabolario che ha poco dello scientifico e che tutt'al più servono ad innescare concatenazioni "a naso" nel nebuloso, scolastico (se ce dice bene) bagaglio conoscitivo a cui attingiamo.<br />
Come dire, non basta leggersi il "Tao della Fisica" di F. Capra per poter avvalersi dei concetti della meccanica quantistica a sostegno di ipotesi architettoniche. Che idealmente può essere anche lecito, ma in tal caso le basi di partenza del discorso necessariamente ermetico e quindi chic, non sono più quelle della fisica ma della metafisica.<br />
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Mi lascio del tempo per pensare.<br />
L'architettura è una disciplina complessa a cui ci si accosta da diverse strade contemporaneamente.<br />
L'architetto è a parer mio per sua formazione uno dei professionisti più addentro alla realtà e, nell'essere uomo o donna del suo tempo, non può, anzi non DEVE ignorare i molteplici stimoli culturali da cui si è invasi.<br />
Può senza dubbio discretizzare, imparando a farlo con senso critico nell'ottica di un'insindacabile ETICA professionale.<br />
Gli oggetti che teniamo nelle nostre case, gli spazi delle nostre case, l'aggregazione tra casa mia (Trastevere) e quella vostra (magari a Ostia o a Monterotondo) dovrebbero esser frutto di una auspicabile sintesi alla convergenza: osmosi tra i campi d'indagine umana, di per sè , almeno alcuni, tendenti alla sovrapposizione...<br />
E allora che in questa folla corsa al post non si passi al giustapporre richiami, riferimenti e quant'altro non faccia parte della propria ricerca, ma che anzi rappresenti un'iniezione di curiosità nell'approfondire strade già intraprese e nel percorrerne di nuove senza piaggeria ma per amor di CONOSCENZA.<br />
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<object height="265" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/FQlEP7MaS-0&hl=it&fs=1&color1=0x5d1719&color2=0xcd311b"></param>
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ps: temo che la redazione di Nonsolomoda sia al completo.<br />
Facciamo gli architetti! Progettiamo! Smadonniamo! E speriamo di sporcarci in cantiere con quelle chiccosissime scarpe antifortunistiche quanto prima.<br />
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alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5656605273665771474" border="0" /></a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-18688165682528003992011-09-26T11:54:00.001+02:002011-09-26T11:54:40.438+02:00http://www.fastcodesign.com/1662975/mighty-building-facade-beats-solar-heat-with-mechanical-musclesAlessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-43460785192067079522011-07-04T00:32:00.003+02:002011-07-04T00:39:03.082+02:00interpolando<a href="http://vimeo.com/23699024">Multidimensional Interpolation</a><br /><span id="result_box" class="" lang="it"><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps"><br />L'idea di base è</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">che se</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">è possibile collegare un</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">valore ad un</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">punto di campionamento</span><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative">,</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">allora</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">l'interpolazione</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">può dare</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">un valore atteso</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">in un punto</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">di test</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">da qualche parte</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">tra i punti</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">di campionamento</span><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative">.</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">La</span><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps"> componente</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">generalizza</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">semplicemente questo</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">processo a dimensioni</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">arbitrarie</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">-</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">consentendo</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">morphing</span><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative">,</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">keyframing</span><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative">,</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">in pratica qualsiasi</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">tipo di</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">interpolazione</span> <span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps">si possa pensare</span><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative">.</span><br /><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps"></span><br /><br /><span title="Fai clic per visualizzare le traduzioni alternative" class="hps"></span></span>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-58300427383003320302011-07-04T00:22:00.004+02:002011-07-04T00:23:04.776+02:00Oh my Google...<span style="font-family:arial;">Nel passaggio dall'età industriale a questa terza ondata dei self-media, saremmo portati a pensare che ALMENO, liberandoci dal servilismo al lavoro meccanico (termodinamico), le nuove tecnologie ci abbiano messo nella condizione di godere del tempo di vita quotidiana.</span><br /><div><span style="font-family:arial;">Temo questo non sia accaduto.</span></div><br /><br /><div><span style="font-family:arial;">Per Henri Laborit, uno dei maggiori biologi e filosofi del comportamento umano, neanche il lavoro intellettuale sarebbe avulso dall'essere condizionato da una fitta seria di automatismi di pensiero, tanto che arriva a suggerire due ore al giorno di libertà d'informazione verso la sintesi, non pilotata e auspicabilmente contraddittoria. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">L'informazione, ben diversa dal dato, è ciò che l'Uomo aggiunge di nuovo all'aspetto puramente energetico della sua esistenza, garantendone un più efficace bilancio. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">In una società basata sulla produzione di beni e del bene per eccellenza, ovvero il progresso tecnologico, più l'informazione tecnica è astratta ed utilizzabile in modo globale e diversificato in minor tempo, più incrementerà la dominanza nella gerarchia sociale, del gruppo specializzato.</span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Per Laborit, se il senso della vita dell'individuo è mantenere la propria struttura e così facendo collaborare alla sopravvivenza della specie, allora non può certo essere di una limitata cerchia sociale, nonostante possa stringersi attorno un interesse comune. </span></div><br /><br /><div><span style="font-family:arial;">Il salto è l'accesso alla conoscenza.</span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">In modalità critica.</span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Con un approccio creativo che frantumerebbe la mineralizzazione dello spazio culturale attuale.</span></div><br /><br /><div><span style="font-family:arial;">In un suggestivo racconto, "<em>La Biblioteca di Babele</em>", J. L. Borges ipotizzava l'esistenza di una biblioteca in cui fossero raccolti tutti i libri, non solo quelli effettivamente scritti nella storia dell'Umanità, bensì ogni libro potenzialmente composto registrando le possibili sequenze di simboli ortografici. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">La biblioteca totale dello scrittore argentino comprende così, tra l'altro, i libri che descrivono "<em>la storia minuziosa dell'avvenire, le autobiografie degli arcangeli, il catalogo fedele della biblioteca, migliaia e migliaia di cataloghi falsi, la dimostrazione della falsità di questi cataloghi, la dimostrazione della falsità del catalogo autentico, </em>..."</span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Racconta Borges: " Quando si proclamò che la biblioteca comprendeva tutti i libri, la prima impressione fu di straordinaria felicità. Tutti gli uomini si sentirono padroni di un tesoro intatto e segreto. Non v'era problema personale o mondiale la cui eloquente soluzione non esistesse: in qualche scaffale".</span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Si moltiplicarono, in quell'epoca, gli esploratori, ciascuno animato dalla speranza di trovarvi il proprio libro, quello della Vita, ma " <em>quei ricercatori dimenticavano che la possibilità che un uomo trovi il proprio, o qualche sua variante, è sostanzialmente zero...</em></span></div><br /><div><em><span style="font-family:arial;">Alla speranza smodata, com'è naturale, successe un'eccessiva depressione.</span></em></div><br /><div><span style="font-family:arial;"><em>La certezza che un qualche scaffale celasse libri preziosi e che questi fossero inaccessibili, parve quasi intollerabile</em>".</span></div><br /><br /><div><span style="font-family:arial;">L'abbondanza di informazioni può rovesciarsi nel suo esatto contrario: infatti non basta avere l'accesso teorico ad un'informazione, occorre che tale informazione sia effettivamente fruibile.</span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Ad oggi, internet consente che, attraverso motori di ricerca, questo processo avvenga in pochi secondi, ma i campi bianchi in cui inseriamo le parole chiave sono porte strette, un filtro niente affatto trasparente che controllano ed indirizzano l'accesso alle informazioni. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">In quanto mediatori informazionali si fanno strumento di gestione del sapere, ma sempre composto d'uomini e d'interessi economici enormi.</span></div><br /><br /><div><span style="font-family:arial;">Agire in rete (ma non solo) con più senso critico è ormai fondamentale per verificare le fonti, evitare di consegnare suggerimenti in mano a terzi e soprattutto per essere in grado di gestire le proprie informazioni personali nella maniera migliore, decidendo quali lasciare alla sfera privata e quali affidare alla rete, altrimenti l'immaginario che ha guidato la nascita della rete rischia di essere ridotto a un database di profili di utenti su cui puntare campagne di marketing e pubblicità, le nuove tecnologie tramutate banalmente a nuova frontiera del modello capitalistico: per evitare questa pericolosa deriva è necessario un percorso di autoformazione, di alfabetizzazione digitale (un piccolo esempio pratico: per il browser Firefox sono disponibili estensioni che permettono di limitare la capacità invasiva di Google e di integrare i risultati con altri motori di ricerca), di educazione critica per poi costruire identità digitali complesse e capaci di muoversi all'interno di comunità i cui scambi s'appiattiscono irrimediabilmente sull'utente medio. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Medio-basso. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Intrappolato. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Passivo. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">Esposto per moda d'esposizione. </span></div><br /><div><span style="font-family:arial;">A rovesciar fuori vuoti.<br /></span></div><br /><br /><div><span style="font-size:78%;">Bibliografia</span></div><br /><div><span style="font-size:78%;">Henri Laborit, " <em>Elogio della fuga</em>" , ed. Oscar saggi Mondadori, 1982</span></div><br /><div><span style="font-size:78%;">Giuliano Spirito, "<em>Matematica dell'Incertezza</em>", ed. Tascabili Economici Newton, 1995</span></div>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-17279835871046371372011-07-03T23:49:00.004+02:002011-07-04T00:16:53.238+02:00SUGGERIMENTI<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgmQ8w2jSulcq1gGftsUryfBi5f2b8rzXxwIznNLWpNWSeaZPRJBRe6238C7AJJvjSbaL0Pkn5Qivm0JEEYexvQi-NZGevEnufKhCtfEwinAaDM0uPstritX6VKgKr3wuQ1YoO2nEq0f-u/s1600/top_img.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 198px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgmQ8w2jSulcq1gGftsUryfBi5f2b8rzXxwIznNLWpNWSeaZPRJBRe6238C7AJJvjSbaL0Pkn5Qivm0JEEYexvQi-NZGevEnufKhCtfEwinAaDM0uPstritX6VKgKr3wuQ1YoO2nEq0f-u/s320/top_img.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5625251974219164610" border="0" /></a><div style="text-align: center;" class="imp"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=e-YdJTvesL4&feature=player_embedded">Prototyping Tool for Organic Architecture</a></div> <br /><br /><div style="text-align: center;"></div>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-20171894888184463422011-07-03T23:42:00.002+02:002011-07-03T23:45:54.731+02:00SEGNALAZIONI<div style="text-align: center;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnxB3ZAn89p3wt0ushFynz2JcWUR84EYjmcoreyPxJtl9_3LEVgbLK2eD-OyQ4Iijyeh4K_NBHitmkFF8biMiFmz2GcsCVTn2kNBGI5rGgMQV_6TSU9KLpj1JrnIHUXXFM85YRxA-ORijq/s1600/DSC_0497.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 214px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnxB3ZAn89p3wt0ushFynz2JcWUR84EYjmcoreyPxJtl9_3LEVgbLK2eD-OyQ4Iijyeh4K_NBHitmkFF8biMiFmz2GcsCVTn2kNBGI5rGgMQV_6TSU9KLpj1JrnIHUXXFM85YRxA-ORijq/s320/DSC_0497.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5625245108809796002" border="0" /></a><a href="http://hybios.blogspot.com/">HYBRIDBIOSTRUCTURES</a><br /></div>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-22030367863864183702011-06-16T09:26:00.019+02:002011-07-04T06:52:56.788+02:00Che tempo fa?<div style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;"><span style="font-size:130%;">"Per chi vuole partire</span></div> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">ma anche un po' restare</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">c'è il treno elastico:</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">il primo vagone</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">giunge a destinazione</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">ma l'ultimo rimane alla stazione.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">Per chi vuole partire</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">ma anche un po' tornare</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjPeHTZE3zRJ9ddp9FIFBH8XjNdPEUsxcaw8buP0DOzCLbpRzg3EOd-va4KKKV7UsUR6PtpIkJbBreZgbQUGBUHS0FDpRIzur4cJ4eqqCogCDGhoTnhxGaS9DJlEHBCN17CEvoVi4D4jKl/s1600/000AF072-4891-1F0A-97AE80A84189EEDF_p64.jpg"><br /></a></span><span style="font-size:130%;">c'è il treno elastico.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;"> </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">Si siede in testa al treno</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">e va lontano</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">e poi se ha nostalgia</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">attraversa i vagoni fino in coda</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; color: rgb(204, 0, 0); font-family: courier new;font-family:courier new;" align="right"><span style="font-size:130%;">e torna alla partenza piano piano"</span></p><span style="color: rgb(204, 0, 0);font-size:130%;" > </span> <p class="MsoNormal" style="text-align:right" align="right"><span style=" Comic Sans MS"; color: rgb(204, 0, 0);font-family:";font-size:130%;" > <span style="font-size:100%;"><span style="font-family:arial;">Roberto Piumini</span></span></span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; font-family:arial;" align="right"><span style="font-family:"Liberation Sans","sans-serif";mso-fareast-DejaVu Sans"; mso-hansi-Liberation Sans"font-family:";font-size:100%;" > </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: right; font-family:arial;" align="right"><span style="font-family:"Liberation Sans","sans-serif";mso-fareast-DejaVu Sans"; mso-hansi-Liberation Sans"font-family:";font-size:100%;" > </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;">La relatività ha smentito la natura assoluta del tempo dimostrando che ciascuno di noi ne raccoglie un frammento e lo porta con sé. Questo diviene così il nostro orologio, la nostra guida personale che ci conduce inesorabilmente da un momento a quello successivo. L'esperienza determina la sensazione dello scorrere del tempo: dal passato legato ad un evento realmente accaduto all'ampia gamma di possibilità del futuro. Tra i due, lo sfuggente concetto di <i>adesso</i>: punto di attesa temporale che si reinventa di momento in momento come i fotogrammi di un film quando vengono illuminati dalla luce intensa del proiettore e divengono il presente. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;">Il tempo sembra procedere senza sosta a ritmo uniforme in una direzione e in una soltanto. La realtà abbraccia invece in egual modo passato, presente e futuro e il flusso che immaginiamo selezioni un fotogramma alla volta, mentre gli altri scompaiono nel buio, è illusorio. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;">Se accettiamo l'idea che la realtà sia composta da ciò che la nostra immagine mentale fissa contiene <i>adesso</i>, e se concordiamo sull'equipollenza di questo <i>adesso</i> <span style="mso-spacerun:yes"> </span>di tutti gli osservatori, a prescindere dalla distanza e dallo stato di moto, allora la realtà racchiude tutti gli eventi dello spazio-tempo. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;">Non c'è alcun flusso, gli eventi esistono tutti e occupano il loro punto specifico nella rete spazio-temporale: è come per uno dei fotogrammi fissi che esiste al di là del fatto che la luce lo illumini o no. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;">Dunque, un'esperienza effettuata proprio <i>adesso</i>, insieme a ricordi che si hanno proprio <i>adesso</i>, costituisce la base della consapevolezza di aver condotto una vita in cui si sono vissuti tali ricordi. Tuttavia, se corpo e cervello venissero posti nella stessa condizione in cui si trovano proprio <i>adesso</i>, si avrebbe la medesima consapevolezza, anche se le esperienze fossero state impresse artificialmente. Allora è la nostra mente ad attribuire al tempo una caratteristica che esula dalle leggi fisiche? Gli istanti non comprendono il passare del tempo, quanto meno non di quello di cui siamo consapevoli, poichè essi semplicemente sono, non cambiano: se cambiassero sarebbero un altro istante! </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;">Il fiume del tempo sembra ora più simile ad un gigantesco blocco di ghiaccio in cui tutti gli istanti sono per sempre congelati al loro posto.</span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;">La sequenza di osservazioni che ognuno compie rispecchia la realtà che si verifica in una sola parte di questa rete enorme, infinita di universi, ognuno dei quali è popolato da copie che realizzano una possibile sequenza di eventi. </span></p> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;"> </span></p><span style="font-family:arial;font-size:100%;"> </span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-size:100%;">Allora il treno elastico di Piumini è un cunicolo spazio-temporale, una ipotetica scorciatoia che unisce due punti dello spazio. Se le due imboccature non si muovono l'una rispetto all'altra, scorrendo attraverso il tempo alla stessa velocità, i due punti connessi rimangono contemporanei. Se, invece, una imboccatura viene allontanata e poi riportata indietro, per lei il tempo è rallentato e dunque il cunicolo unisce due punti in momenti temporali differenti: il treno è diventato una macchina del tempo. Le fluttuazioni del futuro potranno allora arrivare nel passato attraverso il treno elastico e una volta lì viaggiare nel tempo e nello spazio fino al futuro, e così ancora e ancora.<br /><br /></span><span style="font-family:arial;font-size:100%;">Dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, tutto è parte infinitesimale e totalità di "Tutto".</span><span style="font-size:100%;"> </span> <span style="font-family:arial;font-size:100%;">Nel 1982 un'équipe di ricerca dell'Università di Parigi, diretta dal fisico Alain Aspect, scoprì che, sottoponendo a determinate condizioni delle particelle subatomiche come gli elettroni, esse sono capaci di <b> <a href="http://www.mednat.org/new_scienza/trasmettitore_spin.htm">comunicare istantaneamente una con l'altra indipendentemente dalla distanza</a></b> che le separa, sia che si tratti di 10 metri o di 10 miliardi di chilometri. Come se ogni singola particella sappia esattamente cosa stiano facendo tutte le altre.<br />Un fenomeno che può essere spiegato solo in due modi: o la teoria di Einstein - che esclude la possibilità di comunicazioni più veloci della luce - è da considerarsi errata, oppure le particelle subatomiche sono connesse non-localmente.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-size:130%;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjPeHTZE3zRJ9ddp9FIFBH8XjNdPEUsxcaw8buP0DOzCLbpRzg3EOd-va4KKKV7UsUR6PtpIkJbBreZgbQUGBUHS0FDpRIzur4cJ4eqqCogCDGhoTnhxGaS9DJlEHBCN17CEvoVi4D4jKl/s1600/000AF072-4891-1F0A-97AE80A84189EEDF_p64.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 261px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjPeHTZE3zRJ9ddp9FIFBH8XjNdPEUsxcaw8buP0DOzCLbpRzg3EOd-va4KKKV7UsUR6PtpIkJbBreZgbQUGBUHS0FDpRIzur4cJ4eqqCogCDGhoTnhxGaS9DJlEHBCN17CEvoVi4D4jKl/s320/000AF072-4891-1F0A-97AE80A84189EEDF_p64.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5618733541834717378" border="0" /></a></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-family:verdana;font-size:100%;"><br /><span style="font-family: arial;font-family:arial;" >La maggior parte dei fisici nega la possibilità di fenomeni che oltrepassino la velocità della luce, ma l'esperimento di Aspect </span></span><span style="font-size:100%;"><span style="font-family:arial;">rivoluziona</span></span><span style="font-family: arial;font-family:verdana;font-size:100%;" > il postulato, provando che il legame tra le particelle subatomiche è effettivamente di tipo non-locale. David Bohm, celebre fisico dell'Università di Londra recentemente scomparso, sosteneva che le scoperte di Aspect implicassero la non-esistenza della realtà oggettiva. Vale a dire che, nonostante la sua apparente solidità, l'Universo è in realtà un fantasma, un ologramma gigantesco e splendidamente dettagliato. Un ologramma è una fotografia tridimensionale prodotta con l'aiuto di un laser: l'oggetto da fotografare viene prima immerso nella luce di un raggio laser, poi un secondo raggio laser viene fatto rimbalzare sulla luce riflessa del primo e lo schema risultante dalla zona di interferenza dove i due raggi si incontrano viene impresso sulla pellicola fotografica. Quando la pellicola viene sviluppata risulta visibile solo un intrico di linee chiare e scure ma, illuminata da un altro raggio laser, ecco apparire il soggetto originale. La tridimensionalità non è l'unica caratteristica interessante degli ologrammi: se l'ologramma di una rosa viene tagliato a metà e poi illuminato da un laser, si scopre che ciascuna metà contiene ancora l'intera immagine della rosa. Anche continuando a dividere le due metà, vedremo che ogni minuscolo frammento di pellicola conterrà sempre una versione più piccola, ma intatta, della stessa immagine.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-family:verdana;font-size:100%;"><span style="font-family: arial;font-family:arial;" ></span><br /><span style="color: rgb(204, 0, 0);">UNA PRECISAZIONE:</span><br /><span style="font-family: arial;font-family:arial;" >L'affermazione secondo la quale ogni frammento dell'ologramma conterrebbe tutta l'informazione, non è esatta: si verifica sempre una certa perdita di informazione, tanto maggiore quanto più è piccolo il frammento. Questo però non invalida affatto l'ipotesi dell'Universo olografico, ma anzi, restringe le reciproche influenze delle cose - da una precedente inconcepibile infinitezza ad ambiti più circoscritti - rendendo tutta la teoria ancor più credibile. In normali fotografie, ogni parte di un ologramma contiene tutte le informazioni possedute dall'ologramma integro.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family:verdana;"><span style="font-family:verdana;font-size:100%;"><span style="font-family:arial;"></span><br /><span style="font-family:arial;">Per Bohm il motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le separa risiede nel fatto che la loro separazione è un'illusione. Era infatti convinto che, ad un livello di realtà più profondo, tali particelle non sono entità individuali, ma estensioni di uno stesso "organismo" fondamentale.</span> <span style="font-family:arial;"> Bohm semplificava con un esempio: immaginate un acquario contenente un pesce. Immaginate che l'acquario non sia visibile direttamente, ma solo attraverso due telecamere, una posizionata frontalmente e l'altra lateralmente rispetto all'acquario. Guardando i due monitor televisivi possiamo pensare che i pesci siano due entità separate, la differente posizione delle telecamere ci darà infatti due immagini lievemente diverse. Ma, continuando ad osservare i due pesci, alla fine ci accorgeremo che vi è un certo legame tra loro: quando uno si gira, anche l'altro si girerà; quando uno guarda di fronte a sé, l'altro guarderà lateralmente. Essendo all'oscuro dello scopo reale dell'esperimento, potremmo credere che i due pesci comunichino tra loro, istantaneamente e misteriosamente.</span> <span style="font-family:arial;"> Secondo Bohm il comportamento delle particelle subatomiche indica che esiste un livello di realtà del quale non siamo consapevoli, una dimensione che oltrepassa la nostra. Se le particelle subatomiche ci appaiono separate è perché siamo capaci di vedere solo una porzione della loro realtà, esse non sono "parti" separate bensì sfaccettature di un'unità più profonda e basilare, che risulta infine altrettanto olografica ed indivisibile quanto la nostra rosa. E poiché ogni cosa nella realtà fisica è costituita da queste "immagini", ne consegue che l'Universo stesso è una proiezione, un ologramma.</span> <span style="font-family:arial;"> Oltre alla sua natura illusoria, questo universo avrebbe altre caratteristiche stupefacenti: se la separazione tra le particelle subatomiche è solo apparente, ciò significa che, ad un livello più profondo, tutte le cose sono infinitamente collegate. Gli elettroni di un atomo di carbonio del cervello umano sono connessi alle particelle subatomiche che costituiscono ogni salmone che nuota, ogni cuore che batte ed ogni stella che brilla nel cielo. Tutto compenetra tutto.</span> <span style="font-family:arial;"> Sebbene la natura umana cerchi di categorizzare, classificare e suddividere i vari fenomeni, ogni suddivisione risulta necessariamente artificiale e tutta la natura non è altro che una immensa rete ininterrotta.</span> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-family:verdana;font-size:100%;"><span style="font-family:arial;"><span style="color: rgb(204, 0, 0);">In un universo olografico persino il tempo e lo spazio non sarebbero più dei principi fondamentali</span>. Concetti come la località vengono infranti in un universo dove nulla è veramente separato dal resto, sicché anche il tempo e lo spazio tridimensionale (come le immagini del pesce sui monitor TV) dovrebbero venire interpretati come semplici proiezioni di un sistema più complesso.</span> <span style="font-family:arial;"> Al suo livello più profondo la realtà non è altro che una sorta di super-ologramma dove il passato, il presente ed il futuro coesistono simultaneamente. Disponendo degli strumenti appropriati un giorno potremmo spingerci entro quel livello della</span> <span style="font-family:arial;">realtà e cogliere delle scene del nostro passato da lungo tempo dimenticato. Cos'altro possa contenere il super-ologramma resta una domanda senza risposta. In via ipotetica, ammettendo che esso esista, dovrebbe contenere ogni singola particella subatomica che sia, che sia stata e che sarà, nonché ogni possibile configurazione di materia ed energia: dai fiocchi di neve alle stelle, dalle balene ai raggi gamma.</span> <span style="font-family:arial;"> Dovremmo immaginarlo come una sorta di magazzino cosmico di Tutto-ciò-che-Esiste.</span> <span style="font-family:arial;"> Bohm si era addirittura spinto a supporre che il livello super-olografico della realtà potrebbe non essere altro che un semplice stadio intermedio oltre il quale si celerebbe un'infinità di ulteriori sviluppi. Poiché il termine ologramma si riferisce di solito ad una immagine statica che non coincide con la natura dinamica e perennemente attiva del nostro universo, Bohm preferiva descrivere l'Universo col termine "olomovimento". Affermare che ogni singola parte di una pellicola olografica contiene tutte le informazioni in possesso della pellicola integra significa semplicemente dire che l'informazione è distribuita non-localmente.</span> <span style="font-family:arial;"> Se è vero che l'Universo è organizzato secondo principi olografici, si suppone che anch'esso abbia delle proprietà non-locali e quindi ogni particella esistente contiene in se stessa l'immagine intera. Dato il presupposto, tutte le manifestazioni della vita provengono da un'unica fonte di causalità che include ogni atomo dell'Universo. Dalle particelle subatomiche alle galassie giganti, tutto è allo stesso tempo parte infinitesimale e totalità di "tutto".</span> </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: arial;font-family:verdana;"><span style="font-family:verdana;font-size:100%;"><span style="font-family:arial;">Lavorando nel campo della ricerca sulle funzioni cerebrali, anche il neurofisiologo Karl Pribram, dell'Università di Stanford, si è convinto della natura olografica della realtà. </span> <span style="font-family:arial;"> Numerosi studi, condotti sui ratti negli anni '20, avevano dimostrato che i ricordi non risultano confinati in determinate zone del cervello: dagli esperimenti nessuno però riusciva a spiegare quale meccanismo consentisse al cervello di conservare i ricordi, fin quando Pribram non applicò a questo campo i concetti dell'olografia. Egli ritiene che i ricordi non siano immagazzinati nei neuroni o in piccoli gruppi di neuroni, ma negli schemi degli impulsi nervosi che si intersecano attraverso tutto il cervello, proprio come gli schemi dei raggi laser che si intersecano su tutta l'area del frammento di pellicola che contiene l'immagine olografica.</span><br /><span style="font-family:arial;">Quindi il cervello stesso funziona come un ologramma e la teoria di Pribram spiegherebbe come il cervello riesca a contenere una tale quantità di ricordi in uno spazio così limitato. Quello umano può immagazzinare circa 10 miliardi di informazioni, durante la durata media di vita (approssimativamente l'equivalente di cinque edizioni dell'Enciclopedia Treccani!). </span> <span style="font-family:arial;"> Di converso, si è scoperto che gli ologrammi possiedono una sorprendente possibilità di memorizzazione, infatti semplicemente cambiando l'angolazione con cui due raggi laser colpiscono una pellicola fotografica, si possono accumulare miliardi di informazioni in un solo centimetro cubico di spazio.</span> <span style="font-family:arial;"> La nostra stupefacente capacità di recuperare velocemente una qualsivoglia informazione dall'enorme magazzino cerebrale risulta spiegabile più facilmente, supponendone un funzionamento secondo principi olografici. Inutile, quindi, scartabellare nei meandri di un gigantesco archivio alfabetico cerebrale, perché ogni frammento di informazione sembra essere sempre istantaneamente correlato a tutti gli altri: si tratta forse del massimo esempio in natura di un sistema a correlazione incrociata.</span> <span style="font-family:arial;"> Nell'ipotesi di Pribram si analizza la capacità del cervello di tradurre la valanga di frequenze luminose, sonore, ecc. ricevute tramite i sensi, nel mondo concreto delle percezioni.</span> <span style="font-family:arial;"> Codificare e decodificare frequenze è esattamente quello che un ologramma sa fare meglio, fungendo da strumento di traduzione per convertire un ammasso di frequenze prive di significato in una immagine coerente: il cervello usa gli stessi principi olografici per convertire matematicamente le frequenze ricevute in percezioni interiori.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-family: arial;font-family:Arial;font-size:100%;" ><br />IL CERVELLO RIMESCOLATO<br />Paul Pietsch, critico verso la teoria olografica della mente, provò a confutarla.<br />Poichè aveva scoperto che le salamandre sono capaci di ampie capacità di rigenerazione del tessuto nervoso (nervi e cervello), ipotizzò che la localizzazione delle funzioni cerebrali potesse essere evidenziata "scambiando" fra loro parti di cervello.<br />Lo fece, sezionando il cervello di alcune salamandre in parti uguali, per poi risistemarle nella scatola cranica ruotate, scambiate di posto, e così via. Pietsch si aspettava di osservare gravi disfunzioni o strani comportamenti, invece la maggior parte delle salamandre continuò a comportarsi come prima.<br />Vi è una impressionante quantità di dati scientifici a conferma della teoria di Pribram, ormai condivisa da molti altri neurofisiologi. Il ricercatore italo-argentino Hugo Zucarelli ha applicato il modello olografico ai fenomeni acustici, incuriosito dal fatto che gli umani possono localizzare la fonte di un suono senza girare la testa, pur sordi da un orecchio. Ne risulta che ciascuno dei nostri sensi è sensibile ad una varietà di frequenze molto più ampia.<br />Ad esempio: il nostro sistema visivo è sensibile alle frequenze sonore, il nostro olfatto percepisce anche le cosiddette "frequenze osmiche" e persino le cellule biologiche sono sensibili ad una vasta gamma di frequenze. Tali scoperte suggeriscono che è solo nel dominio olografico della coscienza che tali frequenze possono venire vagliate e suddivise, sui suoni olografici, o meglio, olofonici.<br />La realtà ? Non esiste.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz3VpwyqSCNkjXc12GF7mfKDAttG1YHkSuTuLsnFs5Gg2OKCZzwEWUXSe57QkUscU4E1Auho-HYrNRhfO3YKiObReeB17jlFfePKQ709pBuYYuGW2jo0k_SDmLn69lGiUsWR9pi6jKuRJ4/s1600/UniversoOlografico1.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 362px; height: 265px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz3VpwyqSCNkjXc12GF7mfKDAttG1YHkSuTuLsnFs5Gg2OKCZzwEWUXSe57QkUscU4E1Auho-HYrNRhfO3YKiObReeB17jlFfePKQ709pBuYYuGW2jo0k_SDmLn69lGiUsWR9pi6jKuRJ4/s320/UniversoOlografico1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5618735289403243970" border="0" /></a></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-family: arial;font-family:Arial;font-size:100%;" > Ma l'aspetto più sbalorditivo del modello cerebrale olografico di Pribram è ciò che risulta unendolo alla teoria di Bohm. Se la concretezza del mondo non è altro che una realtà secondaria e ciò che esiste non è altro che un turbine olografico di frequenze e se persino il cervello è solo un ologramma che seleziona alcune di queste frequenze trasformandole in percezioni sensoriali, cosa resta della realtà oggettiva? In parole povere: non esiste.<br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-family: arial;font-family:Arial;font-size:100%;" >Come sostenuto dalle religioni e dalle filosofie orientali, il mondo materiale è una illusione. Noi stessi pensiamo di essere entità fisiche che si muovono in un mondo fisico, ma tutto questo è pura illusione. In realtà siamo una sorta di "ricevitori" che galleggiano in un caleidoscopico mare di frequenze e ciò che ne estraiamo lo trasformiamo magicamente in realtà fisica: uno dei miliardi di "mondi" esistenti nel super-ologramma.<br />Questo impressionante nuovo concetto di realtà è stato battezzato "paradigma olografico" e sebbene diversi scienziati lo abbiano accolto con scetticismo, ha entusiasmato molti altri. Un piccolo, ma crescente, gruppo di ricercatori è convinto si tratti del più accurato modello di realtà finora raggiunto dalla scienza. In un Universo in cui le menti individuali sono in effetti porzioni indivisibili di un ologramma e tutto è infinitamente interconnesso, i cosiddetti "stati alterati di coscienza" potrebbero semplicemente essere il passaggio ad un livello olografico più elevato.<br />Se la mente è effettivamente parte di un continuum, di un labirinto collegato non solo ad ogni altra mente esistente o esistita, ma anche ad ogni atomo, organismo o zona nella vastità dello spazio, ed al tempo stesso, il fatto che essa sia capace di fare delle incursioni in questo labirinto e di farci sperimentare delle esperienze extracorporee, non sembra più così strano.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; color: rgb(204, 0, 0); font-weight: bold;font-family:verdana;"><span style="font-family: arial;font-family:Arial;font-size:180%;" >DUNQUE...</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-family:arial;">Quale portato può assumere l'architettura in un simile contesto? La crisi innescata è di portata infinitamente superiore a quella generata dall'immissione di un nuovo strumento tecnologico (computer) a cui poter dare una lettura estetica-filosofica-cognitiva. Qui non si tratta di uno strumento, è qualcosa di molto più radicato ad esser scosso e l'uomo difficilmente reagisce con prontezza e sicurezza sull'orlo di un precipizio....<br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-family:arial;">Per Camus, ne "Il mito di Sisifo", conoscere la struttura dell'universo è importante ma non modifica la concezione della vita. Ebbene, da fisico qual è, Greene risponde a tono: osservare la vita attraverso la lente dell'esperienza quotidiana sarebbe ammirare un Van Gogh attraverso una bottiglia vuota di CocaCola! Stesso atteggiamento di chi nega una presa di posizione sulla crisi.<br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;font-family:verdana;"><span style="font-family:arial;">C'è un'unica risposta possibile affinché l'architettura riesca a cucirsi sulla trama del cosmo, olografico o meno che sia: l'interattività!<br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family:verdana;"><span style="font-family:arial;">Scrive Saggio, nella sua "Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura": "Ora l'interattività negli edifici può comportare non solo variare configurazioni e spazi al variare di desideri o di input esterni, ma anche creare sistemi di riferimento spazio-temporali diversi. Se un sistema interattivo di modificazioni dell'architettura è collegato a sistemi di navigazione basati su internet, la figura del salto può pervadere tutta l'architettura: salto tra una configurazione spaziale e un'altra, salto tra sistemi informativi diversi, salto infine tra condizioni temporali differenti"</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family:verdana;"><span style="font-family:arial;">In tal senso un nuovo strumento tecnologico diviene soluzione in un sistema superiore del quale rappresenta contemporaneamente una proiezione nel sistema inferiore in cui opera: attraverso il computer e la rete l'uomo riesce ad illuminare quei fotogrammi di cui scrivevo all'inizio in un personalissimo montaggio, che può essere mai uguale a se stesso; allo stesso tempo, in rapporto biunivoco, l'interattività è l'unica possibile traccia nel sistema a tre dimensioni del<a href="http://www.youtube.com/watch?v=htzWeweKYIQ"> </a><a href="http://www.youtube.com/watch?v=htzWeweKYIQ">tetraspazio.</a><br /></span></p><p class="MsoNormal" face="verdana" style="text-align: justify;"><span style="font-family:arial;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family:verdana;"><span style="font-weight: 400;"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">BIBLIOGRAFIA: </span></span><br /></p><span style="font-weight: 400;"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;"></span></span><ul><li><span style="font-weight: 400;"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">Lee Smolin, L'universo senza stringhe, fortuna di una teoria e turbamenti della scienza, Giulio Einaudi editore s.p.a, Torino 2007</span></span></li></ul><ul><li><span style="font-weight: 400;"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">Brian Greene, La trama del cosmo, spazio, tempo, realtà, </span></span><span style="font-weight: 400;"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;">Giulio Einaudi editore s.p.a, Torino 2004</span></span></li></ul><ul><li><span style="font-weight: 400;"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;"> Antonino Saggio, Introduzione alla rivoluzione informatica in architettura, Carocci editore, Roma 2007<br /></span></span></li></ul><ul><li><span style="font-family: arial;font-family:Arial;font-size:85%;" >xmx.it - tratto da antikera.net del 1 Aprile 2010</span></li></ul><span style="font-weight: 400;"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;"> </span></span><br /><span style="font-weight: 400;"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;"><br /></span></span><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family:verdana;"><span style="font-weight: 400"><span style="font-family:Arial;font-size:85%;"> </span></span><br /></p>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-41183077115281064512011-04-27T10:11:00.003+02:002011-04-27T11:04:15.511+02:00INGREDIENTI- <a href="http://www.youtube.com/watch?v=UtWBmZewdYY&feature=related">INTERACTIVE VIDEO WALL</a><br /><br />-<a href="http://youtu.be/xdcEJFHId1I">ReacTable<br /></a><br />-<a href="http://youtu.be/KzYlO-5EEsY">REALTA' AUMENTATA</a> <br /><br />- <a href="http://vimeo.com/9673972">INFORMAZIONI 3D</a><br /><br />- <a href="http://youtu.be/9txpbfDbq6I">INTERATTIVITA' PORTATILE</a><br /><br />-<a href="http://youtu.be/YY-3rjqx4Js"> INTERESSANTI PARTNERS FINANZIARI</a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-31545856349249247912011-04-25T21:19:00.006+02:002011-04-26T13:45:16.911+02:00pelle.pixel.<div style="text-align: center;"><iframe src="http://player.vimeo.com/video/5595869?title=0&byline=0&portrait=0" width="400" frameborder="0" height="225"></iframe><br /><a href="http://vimeo.com/5595869">555 KUBIK | facade projection</a> from <a href="http://vimeo.com/urbanscreen">urbanscreen</a> on <a href="http://vimeo.com/">Vimeo</a>.<br /><br /><br /><div style="text-align: left;"><h3 style="font-weight: normal; color: rgb(204, 204, 204);"><span style="font-size:100%;">Sempre in costante rinnovamento, la pelle è molto più di una semplice protezione. E' l'organo più pesante (3-4 kg) e più esteso del corpo umano (da 1,5 a 2 m²). Sempre connessa con gli altri organi, la pelle può anche contribuire nella trasmissione di varie disfunzioni e patologie, oltre a quelle strettamente epidermiche.</span></h3> <h3 style="color: rgb(204, 0, 0);">LA PELLE HA TRE FUNZIONI FONDAMENTALI</h3> <h3 style="color: rgb(204, 0, 0);">1 - PROTEZIONE</h3><h3 style="color: rgb(204, 204, 204); font-weight: normal;"><span style="font-size:100%;">La pelle protegge tutto il corpo da attacchi meccanici, fisici, chimici o batterici provenienti dall'ambiente esterno, grazie alle cellule, ai meccanimsi immunitari e alla sua impermeabilità, resistenza e adattabilità.</span></h3><img style="width: 120px; height: 153px;" src="http://www.bioderma.com/uploads/pics/montage_roles_peau_protecti_08.gif" alt="" border="0" /> <p class="bodytext"> </p> <p class="bodytext"> </p><h3 style="color: rgb(204, 0, 0);">2 - TRASMISSIONE</h3> <p style="color: rgb(204, 204, 204);" class="bodytext">La pelle viene utilizzata per trasmettere informazioni tra il corpo e l'ambiente esterno, tramite i nervi che ricevono stimoli tattili, termici e dolorifici.</p> <div class="csc-textpic csc-textpic-intext-right-nowrap"><div style="margin-right: 160px;"><div class="csc-textpic-text"> <p class="bodytext"> </p> <div style="text-align: left;" class="csc-textpic-imagewrap"><img style="width: 122px; height: 156px;" src="http://www.bioderma.com/uploads/pics/montage_roles_peau_transpi_09.gif" alt="" border="0" /></div><br /></div></div></div> <div class="csc-textpic csc-textpic-intext-right-nowrap"><div class="csc-textpic-imagewrap"><h3 style="color: rgb(204, 0, 0);">3 - SCAMBIO</h3> <span style="color: rgb(204, 204, 204);">Attraverso la pelle avvengono vari scambi tra il corpo e l'esterno. E' coinvolta in meccanismi complessi, per esempio, il controllo della temperatura corporea (attraverso l'eliminazione del calore e l'evaporazione del sudore secreto dalle ghiandole sudoripare), l'eliminazione delle sostanze dannose o la sintesi della vitamina D, che è indispensabile per la crescita delle ossa.</span></div></div> <div class="csc-textpic csc-textpic-intext-right-nowrap"><div style="text-align: left;" class="csc-textpic-imagewrap"><img style="width: 115px; height: 149px;" src="http://www.bioderma.com/uploads/pics/montage_roles_peau_echangei_08.gif" alt="" border="0" /></div><div style="margin-right: 160px;"><div class="csc-textpic-text"> <p class="bodytext"> </p><span style="color: rgb(204, 204, 204);">In architettura la pelle è una superficie che nasconde e rivela l'organismo che è dietro la facciata, intesa come sistema bidimensionale ed unidirezionale. La pelle, dunque, è il punto di partenza per l’esplorazione di confine tra interno ed esterno, nel momento in cui diventa tridimensionale e bidirezionale.</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">E' confine ma un confine di contatto sensibile con l’ambiente, senza il quale un organismo non sarebbe in grado di sopravvivere e ne è l’espressione più evidente di </span><span style="color: rgb(204, 0, 0);">IDENTITA'</span><span style="color: rgb(204, 204, 204);">.</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">Contemporaneamente è interfaccia tra soggetto ed ambiente circostante, altrettanto ricettivo quanto attivo. (cfr. Kas Oosterhuis e i suoi Ipercorpi)</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">Negli anni '90 oltre al rapporto tra figura e suolo tanto caro alla Hadid, a Miralles, ai Morphosis, si inizia ad indagare la superficie dell'oggetto scatolare, come nel caso di Herzog e De Meuron, a cui viene conferita maggior profondità attraverso vibrazioni ben calibrate che lo tramuteranno in schermo.</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">Sperimentano i materiali più diversi con textures ipnotiche per trattenere l’osservatore un secondo in più, ma per rappresentare al meglio una società che sia in continuo mutamento, occorre cambiare ambito di riferimento: ecco allora suggestioni e tecniche innovative dal cinema, dalla fotografia, dall’intelligenza artificiale.</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">In una parola:</span> <span style="color: rgb(204, 0, 0);">TECNOLOGIA</span><span style="color: rgb(204, 204, 204);">!</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">Pensiamo allo stadio di Monaco Allianz Arena: in un contesto urbano del tutto privo di significato, atterra un oggetto tale da rendere un NON-LUOGO una meta</span><i style="color: rgb(204, 204, 204);"> </i><span style="color: rgb(204, 204, 204);">da raggiungere.</span><br /><br /><div style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicJkzHko3bS7YydLe0mn6Sz3hJnw3dDzDPMQ_MpUDB_KvaosBIY4FUpDgVrlqkjMc3YNSEsN4KmwcJtDQwXS7wzgzT0OkEcKB4JBUd5juXh8o9_DX9lmaOdcaN40xP9acSpjmnqo77LV8j/s1600/allianz_01.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 300px; height: 235px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicJkzHko3bS7YydLe0mn6Sz3hJnw3dDzDPMQ_MpUDB_KvaosBIY4FUpDgVrlqkjMc3YNSEsN4KmwcJtDQwXS7wzgzT0OkEcKB4JBUd5juXh8o9_DX9lmaOdcaN40xP9acSpjmnqo77LV8j/s320/allianz_01.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599819896026795266" border="0" /></a></div><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">I progettisti hanno applicato un semplicissimo "packaging" che riveste e ingloba un'altra realtà complessa: nella fattispecie, quella di una struttura in cemento armato che ospita, su tre ordini di gradinate, 66.000 spettatori; con un articolato e ulteriore apparato di servizi, di spazi per la stampa, per gli atleti e il loro seguito, per gli spettatori, per il commercio, la ristorazione, la sicurezza e quant'altro.</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">La pelle che avvolge lo stadio, composta di 2.800 cuscini in Etfe, un fluoropolimero sintetico semitrasparente, di sera può essere illuminata, dall'interno, assumendo i colori (rosso, blu e bianco) delle squadre in campo.</span><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbQ2p18zwMK_HWfR3rplyakmEzLApYhNoZUkxMqj6UgyxLHEiFJ-FMs8imxELWC7v7pXhoXdNjBap7pOdiPZL6kVqnW1qi6m8mIH56ToapVqvIFQfx294t50AXfHtB1Mz-PBpA7QWSwvzs/s1600/allianz_02.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 316px; height: 211px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbQ2p18zwMK_HWfR3rplyakmEzLApYhNoZUkxMqj6UgyxLHEiFJ-FMs8imxELWC7v7pXhoXdNjBap7pOdiPZL6kVqnW1qi6m8mIH56ToapVqvIFQfx294t50AXfHtB1Mz-PBpA7QWSwvzs/s320/allianz_02.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599820281165360194" border="0" /></a><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">L'architettura si trasforma in un performing object a scala territoriale.</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">Di giorno, invece, appare come un enorme cuscino trapuntato, bianco latte, distaccato circa quattro metri da terra, attenzione progettuale che gli conferisce estrema leggerezza.</span><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">L'attenta ed elaborata immagine/involucro di Herzog & de Meuron ha come fine quello di rimanere impressa nella memoria collettiva e di proporsi come simbolo comunicativo di grande richiamo, sia percorrendo la vicina autostrada, che guardando le partite-spettacolo televisive, arricchite dagli emozionanti effetti delle riprese aeree.</span><br /><br /><span style="color: rgb(204, 204, 204);">Nasce un</span> <span style="color: rgb(204, 0, 0);">SUPERLUOGO</span><span style="color: rgb(204, 204, 204);">.</span><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyay3F-JZffR8rzLysGqe07Bdo9GZL0mvup9RkRw-s0AT50X871mblkTVattdA2_mADHEehEl0BaiqAMnwlOjv50iQtcEhjR9P2ej3tVadD9r4jpFRjxaJFgOwUEtq5f9HfgAcWOUBrAOX/s1600/allianz_06.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 403px; height: 361px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyay3F-JZffR8rzLysGqe07Bdo9GZL0mvup9RkRw-s0AT50X871mblkTVattdA2_mADHEehEl0BaiqAMnwlOjv50iQtcEhjR9P2ej3tVadD9r4jpFRjxaJFgOwUEtq5f9HfgAcWOUBrAOX/s320/allianz_06.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599820521930556930" border="0" /></a><br /><br /></div></div></div><br /></div></div>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-2790429988351050482011-04-25T18:48:00.003+02:002011-04-25T18:55:27.795+02:00KINECT CONTROLS WINDOWS 7<div style="text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwSbzxAgSftZYUf-QS62jBl3KB5NBjVgf2gEuDX7rbiPKDL_u-DMQ319BMKdodTpbYX-NlCnBsY-69aooBaSw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-31962561700663664352011-04-25T18:19:00.005+02:002011-04-25T18:48:06.982+02:00cineREALTA'<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://youtu.be/PYjlMflhysc"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 372px; height: 211px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfW4P1XZtClEc1IFYAdn-sXLZFpVAeGGB1CEgvBjGE-QpbXxCDPdoZAhB7ExmMdCiysyQeHYpB8Ayx0jCVxfwlfkUZOdl7A0k8lmRbHs4YGXVvM-U2QEBeRzyT49cPosrsQeCVLA9f4eyb/s400/words.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599562348828734194" border="0" /></a><a href="http://youtu.be/M-wLOfjVfVc"></a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-40367431046516561702011-04-25T17:59:00.004+02:002011-04-25T18:18:04.855+02:00<span style="color: rgb(192, 192, 192);"><span style="font-size:180%;">"L'uomo è un'invenzione che l'archeologia del nostro pensiero non ha difficoltà ad assegnare a un'epoca recente. E forse a dichiararne la prossima fine." <span style="font-size:100%;">Michel Foucault<br /><br /><br /></span></span></span>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-23557110713986202722011-04-25T16:39:00.019+02:002011-04-25T17:59:42.315+02:00SCIAME D’IDENTITÀ<!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:view>Normal</w:View> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:trackmoves/> <w:trackformatting/> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:donotpromoteqf/> <w:lidthemeother>IT</w:LidThemeOther> <w:lidthemeasian>X-NONE</w:LidThemeAsian> <w:lidthemecomplexscript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:snaptogridincell/> <w:wraptextwithpunct/> <w:useasianbreakrules/> 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<w:lsdexception locked="false" priority="68" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Grid 2 Accent 1"> <w:lsdexception locked="false" priority="69" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Grid 3 Accent 1"> <w:lsdexception locked="false" priority="70" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Dark List Accent 1"> <w:lsdexception locked="false" priority="71" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful Shading Accent 1"> <w:lsdexception locked="false" priority="72" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful List Accent 1"> <w:lsdexception locked="false" priority="73" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful Grid Accent 1"> <w:lsdexception locked="false" priority="60" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Light Shading Accent 2"> <w:lsdexception locked="false" priority="61" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Light List Accent 2"> <w:lsdexception locked="false" priority="62" 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List Accent 2"> <w:lsdexception locked="false" priority="71" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful Shading Accent 2"> <w:lsdexception locked="false" priority="72" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful List Accent 2"> <w:lsdexception locked="false" priority="73" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful Grid Accent 2"> <w:lsdexception locked="false" priority="60" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Light Shading Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="61" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Light List Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="62" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Light Grid Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="63" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Shading 1 Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="64" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Shading 2 Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="65" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium List 1 Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="66" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium List 2 Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="67" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Grid 1 Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="68" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Grid 2 Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="69" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Grid 3 Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="70" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Dark List Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="71" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful Shading Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="72" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful List Accent 3"> <w:lsdexception locked="false" priority="73" semihidden="false" unhidewhenused="false" 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unhidewhenused="false" name="Light Grid Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="63" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Shading 1 Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="64" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Shading 2 Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="65" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium List 1 Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="66" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium List 2 Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="67" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Grid 1 Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="68" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Grid 2 Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="69" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Grid 3 Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="70" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Dark List Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="71" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful Shading Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="72" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful List Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="73" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Colorful Grid Accent 5"> <w:lsdexception locked="false" priority="60" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Light Shading Accent 6"> <w:lsdexception locked="false" priority="61" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Light List Accent 6"> <w:lsdexception locked="false" priority="62" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Light Grid Accent 6"> <w:lsdexception locked="false" priority="63" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Shading 1 Accent 6"> <w:lsdexception locked="false" priority="64" semihidden="false" unhidewhenused="false" name="Medium Shading 2 Accent 6"> <w:lsdexception locked="false" priority="65" 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Grid Accent 6"> <w:lsdexception locked="false" priority="19" semihidden="false" unhidewhenused="false" qformat="true" name="Subtle Emphasis"> <w:lsdexception locked="false" priority="21" semihidden="false" unhidewhenused="false" qformat="true" name="Intense Emphasis"> <w:lsdexception locked="false" priority="31" semihidden="false" unhidewhenused="false" qformat="true" name="Subtle Reference"> <w:lsdexception locked="false" priority="32" semihidden="false" unhidewhenused="false" qformat="true" name="Intense Reference"> <w:lsdexception locked="false" priority="33" semihidden="false" unhidewhenused="false" qformat="true" name="Book Title"> <w:lsdexception locked="false" priority="37" name="Bibliography"> <w:lsdexception locked="false" priority="39" qformat="true" name="TOC Heading"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:"Calibri","sans-serif"; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-theme-font:minor-fareast; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi;} </style> <![endif]--><div style="text-align: right;"><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" ><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">CHE C</span></span></span><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" ><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><span style="color: rgb(255, 0, 0);">ORPO? NE ABBIAMO PARECCHI. </span></span></span></div><div style="text-align: right; color: rgb(255, 0, 0);"> </div><p class="MsoNormal" style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: right;"><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >HO UN COR</span><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >PO DIGESTIVO, UN CORPO NAUSEABONDO,<span style=""> </span></span></p><div style="text-align: right; color: rgb(255, 0, 0);"> </div><p class="MsoNormal" style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: right;"><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >UN C</span><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >ORPO COL<span style=""> </span>MAL DI TESTA,<span style=""> </span>E COSì VIA:<span style=""> </span></span></p><div style="text-align: right; color: rgb(255, 0, 0);"> </div><p class="MsoNormal" style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: right;"><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >SENSUALE,<span style=""> </span>MUSCOL</span><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >AR</span><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >E, UMORALE E SOPRATTUTTO EMOTIVO:</span></p><div style="text-align: right; color: rgb(255, 0, 0);"> </div><p class="MsoNormal" style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: right;"><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" ><span style=""> </span>CHE È COMMOS</span><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >SO, AGITATO, O APPESANTITO, E È ESALTATO,</span></p><div style="text-align: right; color: rgb(255, 0, 0);"> </div><p class="MsoNormal" style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: right;"><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" ><span style=""> </span>O SPAVENTA</span><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >TO, SENZA CHE VI APPAIA NULLA.</span></p><div style="text-align: right; color: rgb(255, 0, 0);"> </div><p class="MsoNormal" style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: right;"><span style="line-height: 115%;font-size:100%;" >Roland Barthes</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:12pt;" > </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >“L’anatomia è il destino”, scriveva F</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >reud. </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >L’anatomia è invece un venta</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >glio di possibilità, è una scelta che modifica la propria identità in alterità, ed è un processo reve</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >rsibile e ripetibile all’infinit</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >o. </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >Finora la scienza ci ha dato solo un assaggio di quanto profondi potrebbero diventare i cambiamenti nella nat</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >ura fisica dell’uomo, e non mi ri</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >ferisco a semplici interventi di chirurgia ormai divenuti routine, ma alle nuove tecnologie, dall’ingegneria genetica, all’intelligenza artificiale, dalla cibernetica alla realtà virtuale, che del corpo fanno una superficie significante spesso senza codice d’accesso. </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >“La nuova era si apre all’insegna di una redifinizione, forse di un annullamento, dei confini tra interno ed esterno: il processo di disseminaz</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >ione del corpo nelle reti telematiche ha molto a</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" > che vedere anche con la lotta tra vecchi e nuovi monopoli</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" > della comunicazione” (Antonio Caronia)</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >In questa nuova era, perché di nuova si trat</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >ta, l’individuo è un elemento indistinguibile di un unico sistema uniformante: il passaggio dal tempo este</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >nsivo al tempo intensivo necessita che ogni corpo sia almeno ubiquo, che sia contemporaneamente terminale di reti multiple e loro </span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >server, metamorfosi che ben risponde all’eterna esigenza di scardinare il binomio vita/m</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >orte.</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" ><br />E’ la mutazione antropologica a dettare gli eve</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >nti attorno, che si fanno incessanti, caotici e a loro volta interferiscono nel processo, in mutua rispo</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >ndenza, esattamente come per l’architettura.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-size:180%;" ><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC4FzsgE2tTxGLfOVP6muVJ03tAIGRX74TFk-LPy_Dpp4dp-xgIEltOwbMnVew-BRXD9goSjHK6KTOFHXkgE6JADsYFyxwN27ZxNV2z2XdTcfUjwuZedDy83sEvR1q25SArURMzf7ZfDa3/s1600/oosterhusiItaCompleteyy.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 218px; height: 350px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjC4FzsgE2tTxGLfOVP6muVJ03tAIGRX74TFk-LPy_Dpp4dp-xgIEltOwbMnVew-BRXD9goSjHK6KTOFHXkgE6JADsYFyxwN27ZxNV2z2XdTcfUjwuZedDy83sEvR1q25SArURMzf7ZfDa3/s320/oosterhusiItaCompleteyy.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599531570932554466" border="0" /></a></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >Nel libro “Ipercorpi”, Kas Oosterhuis descrive non solo la risposta architettonica alla contemporaneità, ma anche il circuito virtuoso di progettazione che la precede. </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >L’architettura è architettura dell’informazione, l’arc</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >hitetto è lo scultore del flusso di dati.</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >Di più: l’architettura si nutre delle transazioni sociali, è open source. I componenti edilizi sono emittenti e riceventi tanto quanto le persone che a lo</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >ro volta scambiano ed elaborano dati per influenzare la variazione del processo di riconfigurazi</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >one. </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >E’ trans-architettura: il compito primario di resister</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >e strutturalmente a forze esterne ed interne è scontato, è nel suo dna, ma in un dna modificato che ha l’impellenza di funzionare in tempo reale. Un ipercorpo, scrive Oosterhuis, “è un veicol</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >o a base temporale interconnesso e superaggregato in uno sciame di componenti edilizi intelligenti, che riconfigura la propria forma multipla e il proprio</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" > contenuto in tempo reale elaborando un dialogo continuo con i suoi abitan</span><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >ti locali e distribuiti nel tempo”. (Oosterhuis 07)</span></p><p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" ><span style="line-height: 115%;"><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNBWicYteM8T7E0h1EtFyzv_lQ3TIGQ2mJzB0qcrQVkQiIgZ2cQbB3GvUy0TMsmCA4_hclmk9mjPA32REw8xTH-H9_mztxLma7-ezEwXJIJe5xqc4PKAbiXPSnzmVwI_PpKEfNQJWoAi5p/s1600/muscle-07_05.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 289px; height: 218px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNBWicYteM8T7E0h1EtFyzv_lQ3TIGQ2mJzB0qcrQVkQiIgZ2cQbB3GvUy0TMsmCA4_hclmk9mjPA32REw8xTH-H9_mztxLma7-ezEwXJIJe5xqc4PKAbiXPSnzmVwI_PpKEfNQJWoAi5p/s320/muscle-07_05.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599533693221254546" border="0" /></a></span></span></span></p><p style="text-align: center;" class="MsoNormal"><span style="font-size:180%;"><span style="font-size:85%;">MUSCLE, NSA 2006</span><br /></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >Lo sciame è l’atto fondativo e conditio sine qua non della modellazione degli ipercorpi: l’elaborazione consiste in algoritmi comportamentali, parametrizzati a partire dalla forma più semplice, lo script. Questa schematizzazione consente che s’inneschi una progettazione collaborativa, nella quale le figure in gioco siano provenienti da campi differenti.</span></p><p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" ><br /></span></p><p style="text-align: left;" class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" ><span style="line-height: 115%;"><span style="color: rgb(255, 0, 0);"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiofRPYT6UeVS2z40XTIH0gv3eFiEoEN4N4dFnZLFZvCj0rfwfL_AEpdzi2FxiBASZMfVjyYIU0BloKVFEG8k-IRmdvetRetcMVFqc7ucG_sXvrfromRWLeEcbxxYUtaByKmzuRJnh6fRGT/s1600/protospace+prog+gruppo.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 281px; height: 210px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiofRPYT6UeVS2z40XTIH0gv3eFiEoEN4N4dFnZLFZvCj0rfwfL_AEpdzi2FxiBASZMfVjyYIU0BloKVFEG8k-IRmdvetRetcMVFqc7ucG_sXvrfromRWLeEcbxxYUtaByKmzuRJnh6fRGT/s320/protospace+prog+gruppo.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599532788571899554" border="0" /></a></span></span></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiowcujB8qXSh15jPgbV_E-ZgFaqy3T60lpvs8RavgoiHJDOUIe3gDIIqO5SCQa4eqnV9ZzXy4d_6Un0qaGo_wSB-8vzl6CJ8EbIamaEbeglxKNq_LLAVqZw3FLYKxQI7N8UndfSullcBzG/s1600/protospace.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 280px; height: 206px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiowcujB8qXSh15jPgbV_E-ZgFaqy3T60lpvs8RavgoiHJDOUIe3gDIIqO5SCQa4eqnV9ZzXy4d_6Un0qaGo_wSB-8vzl6CJ8EbIamaEbeglxKNq_LLAVqZw3FLYKxQI7N8UndfSullcBzG/s320/protospace.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599543474069912370" border="0" /></a></p><p style="text-align: center;" class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" ><span style="font-size:85%;">PROTOSPACE, ONL 2006</span><br /></span></p><p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >Ci saranno allora artisti, architetti, ingegneri, grafici, editori ma anche clienti in un laboratorio che sia rete neurale senza diritti di paternità sul modello. In tale concertazione il modello è infatti un’entità con una sua indipendenza e-motiva.<br /></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" > </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" ><br /></span></p><p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >Kas Oosterhuis risponde all’evoluzione dell’universo, da stato d’energia pura a stato d’informazione pura, in cui Tom Stonier propone l’esistenza di infon, particelle di informazione vere e proprie, differenti da elettroni e protoni, che io ipotizzo coincidenti con le stringhe della meccanica quantistica.</span></p><p class="MsoNormal"><br /></p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYYjeMrVKxHSywB5B8G00psVGuULDP66QguvSRreBDy0BRDZMEfIRHMrPAgyeYgnLBt6zZJmIFiGSY7c0EYZVVQfQED8OE9pl5V00Ad1SDXZttDJJomVzSY0Lo7c1eJRHSuVHtZKjc9MTx/s1600/Kaiserlautern+Landmark+2004+oosterhuis.jpg"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 362px; height: 269px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYYjeMrVKxHSywB5B8G00psVGuULDP66QguvSRreBDy0BRDZMEfIRHMrPAgyeYgnLBt6zZJmIFiGSY7c0EYZVVQfQED8OE9pl5V00Ad1SDXZttDJJomVzSY0Lo7c1eJRHSuVHtZKjc9MTx/s320/Kaiserlautern+Landmark+2004+oosterhuis.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5599542098739910130" border="0" /></a><p style="text-align: center;" class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" ><span style="font-size:85%;">KAISERLAUTERN LANDMARK 2004 </span><br /><span style=""> </span></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" >La città intera sarà luogo di trasferimento dati, della memoria rom di questa umanità terrorizzata dalla non esistenza. Quale miglior soluzione di estendere il proprio corpo adoperandone un offset nell’architettura che a sua volta si ramifica nella rete comunicativa?</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:180%;" ><span style=""> </span>“ Una artificializzazione del vivente e una umanizzazione del costruito”. ( Miglietti 08)</span></p><p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:100%;" ><br /></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:100%;" > </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:100%;" > </span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:85%;" >BIBLIOGRAFIA</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:85%;" >Miglietti 08 – Francesca Alfano Miglietti, <i style="">Identità mutanti</i>, Bruno Mondadori, Milano, 2008</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:85%;" >Oosterhuis 07 – Kas Oosterhuis, <i style="">Ipercorpi, verso una architettura e-motiva</i>, Edilstampa, Roma, 2007</span></p> <p class="MsoNormal"><span style="line-height: 115%;font-family:";font-size:85%;" >Brian Green<i style="">, La trama del cosmo, spazio, tempo</i>, realtà, Einaudi, Torino, 2004</span></p>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-43118274299512302482011-04-22T08:59:00.008+02:002011-04-22T10:14:50.450+02:00SOGGETTIVITA'<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://youtu.be/l7YlBMNVx0A"><img style="display: block; margin: 0px auto 10px; text-align: center; cursor: pointer; width: 454px; height: 241px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieUEyyNkzbhsG7c7Otl9ifjHzJRnhtzXxUvJEYs53kQUHHgZVioswh2J3dRgVIqk1sBRWrl7qU8aB28OxqOx_PIDuDSEliGZbXZu9X6vfOZyHKu0umjGbIsFapaxQ-OCmywqP5Q7kzJX_u/s320/Nokia_Morph_by_tranta.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5598317901400342114" border="0" /></a>"Così continuiamo a vivere la nostra vita, pensai. Segnati da perdite profonde e definitive, derubati delle cose per noi più preziose, trasformati in persone diverse che di sé conservano solo lo strato esterno della pelle; tuttavia, silenziosamente, continuiamo a vivere. Allungando le mani, riusciamo a prenderci la quantità di tempo che ci è assegnata, e poi la guardiamo mentre indietreggia alle nostre spalle.<br /></div><div style="text-align: center;"><p style="text-align: justify;">A volte, nel ripetersi dei gesti quotidiani, sappiamo farlo anche con destrezza." </p>Haruki Murakami, <em>La ragazza dello Sputnik</em><br /></div>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-73598491921123458162011-04-22T08:49:00.002+02:002011-04-22T08:56:41.208+02:00NANOTECNOLOGIEPer saperne di più, inserisco il link alla bibliografia della tesi di laurea:<br /><br /><span class="person_name">Rosso Diego,</span> <em><a href="http://webthesis.biblio.polito.it/1273">Nanotecnologie, stato dell'arte e possibili sviluppi futuri in architettura</a>.</em> Rel. <span class="person_name">Maspoli Rossella</span>, Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, Corso di Laurea in Architettura , 2008<br /><br />Presto avrò modo di discuterne con un amico, ingegnere laureato al Campus Bio-Medico di Roma, che senza dubbio conosce lo stato dell'arte di questo affascinante tema.Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-17849755568234363912011-04-22T08:44:00.002+02:002011-04-22T08:49:31.998+02:00The Telematic Manifesto<em>The Telematic Manifesto</em> is a participatory, collectively-generated Net Document that articulates a vision for the future of Telematic Art as a socio-cultural force in the 21st Century. This project investigates Telematic Art at the turn of the millennium as the synthesis of art, culture, and global telecommunications, and its promise for a revitalized artistic expression resulting from an inherent interconnectedness catalyzing aesthetic, technological, philosophical, and cultural transformation. The Telematic Manifesto recontextualizes the ideologies and ambitions of aborted avant-garde movements whose efforts to bring about artistic, cultural, and political change through collective action – from the Italian Futurists to the Surrealists, from the International Faction of Constructivists to Fluxus – lay dormant as unfinished business at the close of the Century.<br /><br /><br /><a href="http://www.zakros.com/manifesto">http://www.zakros.com/manifesto</a><br /><br /><a href="http://www.zakros.com/zakros/zakros.html">http://www.zakros.com/zakros/zakros.html</a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-63347585995727007732011-04-08T21:04:00.001+02:002011-04-08T21:05:09.034+02:00ItacaQuando ti metterai in viaggio per Itaca<br />devi augurarti che la strada sia lunga<br />fertile in avventure e in esperienze.<br />I Lestrigoni e i Ciclopi<br />o la furia di Nettuno non temere,<br />non sarà questo il genere d’incontri<br />se il pensiero resta alto e il sentimento<br />fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.<br />In Ciclopi e Lestrigoni, no certo<br />né nell’irato Nettuno incapperai<br />se non li porti dentro<br />se l’anima non te li mette contro.<br /><br />Devi augurarti che la strada sia lunga<br />che i mattini d’estate siano tanti<br />quando nei porti - finalmente e con che gioia -<br />toccherai terra tu per la prima volta:<br />negli empori fenici indugia e acquista<br />madreperle coralli ebano e ambre<br />tutta merce fina, anche aromi<br />penetranti d’ogni sorta, più aromi<br />inebrianti che puoi,<br />va in molte città egizie<br />impara una quantità di cose dai dotti.<br /><br />Sempre devi avere in mente Itaca<br />- raggiungerla sia il pensiero costante.<br />Soprattutto, non affrettare il viaggio;<br />fa che duri a lungo,per anni, e che da vecchio<br />metta piede sull’isola, tu, ricco<br />dei tesori accumulati per strada<br />senza aspettarti ricchezze da Itaca.<br /><br />Itaca ti ha dato il bel viaggio,<br />senza di lei mai ti saresti messo<br />in viaggio: che cos’altro ti aspetti?<br /><br />E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.<br />Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso<br />Già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.<br /><br />Costantino KavafisAlessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-77267657764158105142009-07-14T11:49:00.004+02:002009-07-14T12:04:45.310+02:00Kairos è sinergia<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcvdfZwaLPAVfy6GMHBBSIdclvVsv9VnPZ7jDvRWfU4XN6hVaYLVx3LPNfpWho8aGaE2V-ZtePKc5oswAD368Si5GJYnl5S3UdP5u52nIwSpMiZBYS5Ex0R-krvc7I2pzLnLUpcYnJL-PB/s1600-h/SINOSSI+DEFINITIVA.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 94px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcvdfZwaLPAVfy6GMHBBSIdclvVsv9VnPZ7jDvRWfU4XN6hVaYLVx3LPNfpWho8aGaE2V-ZtePKc5oswAD368Si5GJYnl5S3UdP5u52nIwSpMiZBYS5Ex0R-krvc7I2pzLnLUpcYnJL-PB/s400/SINOSSI+DEFINITIVA.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5358254087464378434" border="0" /></a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-31141897427995449882009-07-14T10:49:00.003+02:002009-07-14T12:06:12.001+02:00Caos ed architettura<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyXj75WTf2AVFaquWtQHr-FFuGRSeFLqSOpc9EVR6o3utpaTXnpg3xHyOlhg8NoI0DG9WBL4ks6dZz4dYa6-720YhBNPtHOqRdl9YjZmFnowJMNkI7-WNzZakaO2zACbUhFn89Ss3tBOLV/s1600-h/CAOS.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 245px; height: 343px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgyXj75WTf2AVFaquWtQHr-FFuGRSeFLqSOpc9EVR6o3utpaTXnpg3xHyOlhg8NoI0DG9WBL4ks6dZz4dYa6-720YhBNPtHOqRdl9YjZmFnowJMNkI7-WNzZakaO2zACbUhFn89Ss3tBOLV/s400/CAOS.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5358236470272068178" border="0" /></a>
<br /><meta equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"><meta name="ProgId" content="Word.Document"><meta name="Generator" content="Microsoft Word 12"><meta name="Originator" content="Microsoft Word 12"><link rel="File-List" href="file:///C:%5CDOCUME%7E1%5CALESSA%7E1%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtmlclip1%5C01%5Cclip_filelist.xml"><link rel="themeData" href="file:///C:%5CDOCUME%7E1%5CALESSA%7E1%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtmlclip1%5C01%5Cclip_themedata.thmx"><link rel="colorSchemeMapping" href="file:///C:%5CDOCUME%7E1%5CALESSA%7E1%5CIMPOST%7E1%5CTemp%5Cmsohtmlclip1%5C01%5Cclip_colorschememapping.xml"><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:view>Normal</w:View> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:trackmoves/> <w:trackformatting/> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> 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<br /></span></p><p class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:14;" >
<br /></span></p><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" >Uno degli argomenti scientifici più affascinanti degli ultimi tempi è sicuramente la dinamica dei sistemi non lineari. Un sistema fisico è un'astrazione che utilizziamo per modellizzare il comportamento di un processo nello spazio e nel tempo, nell'ambito di una prefissata approssimazione. Esso può essere lineare o non-lineare a seconda del comportamento dei componenti del modello. Si può affermare che la stragrande maggioranza dei sistemi fisici sia non lineare: a sollecitazioni delle componenti del sistema non corrispondono risposte proporzionali. È inoltre possibile riscontrare fenomeni di sensibilità alle condizioni iniziali: piccole variazioni di queste generano conseguenze notevoli nella dinamica evolutiva. In tal caso si è in presenza di un sistema dinamico caotico dove non è possibile fare delle previsioni corrette a causa ad esempio di errori di misurazione. Il paradosso contenuto nell'espressione “caos deterministico”, ha incuriosito anche il pubblico dei non specialisti dal momento che i modelli deterministici vengono associati all'idea di prevedibilità. In realtà modelli definiti da equazioni prive di alcun elemento aleatorio possono generare andamenti imprevedibili come accennato. Il primo problema di moto caotico studiato matematicamente fu quello dei tre corpi ad opera di Poincarè, consistente nel determinare, dati posizione iniziale, massa e velocità, l'evoluzione futura del sistema da essi costituito. Si verifica che esso diverge, dopo un certo lasso di tempo, in maniera imprevedibile. In sostanza non è possibile trovare soluzioni analitiche al problema, salvo casi particolari. Eppure la traiettoria dei corpi è perfettamente deterministica essendo descritta dalle equazioni del moto. Molte in questo ambito sono le apparenti incongruenze col senso comune. Nella vita quasi tutto ha un comportamento non-lineare. Persino il battito di un cuore sano, contrariamente a quanto si pensava, ha una cadenza caotica. Un ritmo più regolare lo si riscontra infatti in alcune patologie cardiache.<o:p></o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" >Uno degli aspetti più interessanti dello studio della dinamica dei sistemi non lineari è l'organizzazione che emerge spontaneamente dall'interazione di componenti elementari. I sistemi complessi reagiscono alle modificazioni ambientali riorganizzandosi in modo da sviluppare proprietà innovative. Ciò origina un comportamento complessivamente regolare, ma irregolare nel dettaglio. Scrive Prigogine, premio Nobel per la chimica:</span></p><p style="text-align: left;" class="WW-Default">
<br /><span style=";font-family:";font-size:100%;" ><span style=""> </span><o:p></o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style="font-size:100%;"><o:p> </o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style="font-size:100%;"><span style=""> </span></span><span style="color: rgb(255, 0, 0);font-family:";font-size:100%;" >'' Il nostro universo fisico non ha più come simbolo il moto regolare e periodico<o:p></o:p></span></p><div style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;"> </div><p style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" ><span style=""> </span>dei pianeti, moto che è alla base della meccanica classica. E' invece un universo di<o:p></o:p></span></p><div style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;"> </div><p style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" ><span style=""> </span>instabilità e fluttuazioni, che sono all'origine dell'incredibile ricchezza di forme e<o:p></o:p></span></p><div style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;"> </div><p style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" ><span style=""> </span>strutture che vediamo nel mondo intorno a noi. Abbiamo quindi bisogno di nuovi<o:p></o:p></span></p><div style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;"> </div><p style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" ><span style=""> </span>concetti e nuovi strumenti per descrivere una natura in cui evoluzione e pluralismo<o:p></o:p></span></p><div style="color: rgb(255, 0, 0); text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" ><span style="color: rgb(255, 0, 0);"> </span><span style="color: rgb(255, 0, 0);">sono divenute le parole fondamentali ''.</span></span></p><p style="text-align: center;" class="WW-Default">
<br /><span style=";font-family:";font-size:100%;" ><span style="color: rgb(255, 0, 0);"></span><o:p></o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" ><o:p> </o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style="font-size:100%;"><o:p> </o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" >È chiaro che questo drammatico cambiamento di visione sta investendo ogni campo dell'attività umana, speculativa e non. La risposta architettonica al problema dei tre corpi si profila nel sistema dinamico di tre volumi, in una sorta di organizzazione ordinata in presenza di caos.<o:p></o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" >Sul tavolo da biliardo, la città, la tessitura territoriale offre tre elementi chiave: il traffico, che non è solo flusso di veicoli ma anche di informazioni, il biotipo rintracciato da salvaguardare, e infine il rimbalzo immaginifico tra pareti cieche. La linearità del primo nel tiro diretto della planimetria, l'effetto massè artefice della spirale simbolo di energia vitale e il tiro di sponda nel gioco dei riflessi danno così l'abbrivio al gesto creativo.<o:p></o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" >Partendo da un comportamento semplice, dove le condizioni iniziali conducono allo stesso e uniforme stato del corpo base, si procede via via verso un aumento di complessità progressiva secondo la scala comportamentale di Wolfram degli automi cellulari (sistemi dinamici discreti). <o:p></o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" >Dal primo corpo all'ultimo l'epidermide attraversa i quattro stati: da rame liscio e omogeneo pronto a ricevere unghiature irregolari in distribuzione periodica, si evolve una struttura in beton brut di ramificazioni caotiche che si infittiscono infine in un pattern di casualità pura. <o:p></o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:100%;" >Come l'ambiente naturale, l'insieme architettonico delinea quindi un processo di complessità crescente soggetto a cambiamenti sempre più imprevedibili che danno origine a spazi sempre pronti ad accogliere la vita.<span style=""> </span><o:p></o:p></span></p><div style="text-align: left;"> </div><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style=";font-family:";font-size:14;" ><span style="font-size:100%;">Al sistema vengono conferiti effetti generativi non solo durante la progettazione, ma anche nella fruizione reale. Lo spazio creato interagirà infatti col contesto in maniera svincolata dal concetto deterministico tipico del XX secolo. Esso sarà autoindotto più che progettato, ispirazione di flussi informativi che apriranno la strada a nuove esperienze.</span></span></p><p style="text-align: left;" class="WW-Default">
<br /></p><p style="text-align: left;" class="WW-Default">
<br /></p><p style="text-align: left;" class="WW-Default">
<br /></p><p style="text-align: left; color: rgb(255, 0, 0);font-family:verdana;" class="WW-Default"><span style="font-size:78%;">THANKS to:
<br /></span></p><p style="text-align: left;" class="WW-Default"><span style="color: rgb(255, 0, 0);font-size:78%;" ><span style="font-family:verdana;">Fabio Pasquarella, per la consulenza scientifica e l'infinita pazienza.</span></span>
<br /><span style=";font-family:";font-size:14;" ><o:p></o:p></span></p> Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-75109449418834511722009-07-14T10:41:00.004+02:002009-07-14T10:49:45.409+02:00ciak 6<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrFBbl0DyoltdU_QPOzJNcanbPlvA8qqbFC8wJSTtP5MFS-h0vNt7Y7B5YO02ttYkKcgdemZcyEfPYaLoOZqZOxJTP9-VuYy9tJjrK_sy7SlhLPIhLvsJZZs4RRPFIQ9yQ4RQ54g6XMi8J/s1600-h/tavola+6.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 141px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrFBbl0DyoltdU_QPOzJNcanbPlvA8qqbFC8wJSTtP5MFS-h0vNt7Y7B5YO02ttYkKcgdemZcyEfPYaLoOZqZOxJTP9-VuYy9tJjrK_sy7SlhLPIhLvsJZZs4RRPFIQ9yQ4RQ54g6XMi8J/s400/tavola+6.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5358233531421917346" border="0" /></a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-2733959917454705612009-07-14T10:39:00.003+02:002009-07-14T10:41:04.491+02:00ciak..piante! (la vendetta?!?)<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdUEVA66VavWx8FMpKkZj15dWpMtYMaHYN6BHDrjFq7vS5X41-R9oC3276cE7ppRTiX8qrzI0yyemwSPjU99xXbnuB7aY4yIWJ4mPX6WEhMxylcBWn-jG3emqvY3VJ68hLlfWBYJjLi2xq/s1600-h/tavola+piante+2.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 142px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdUEVA66VavWx8FMpKkZj15dWpMtYMaHYN6BHDrjFq7vS5X41-R9oC3276cE7ppRTiX8qrzI0yyemwSPjU99xXbnuB7aY4yIWJ4mPX6WEhMxylcBWn-jG3emqvY3VJ68hLlfWBYJjLi2xq/s400/tavola+piante+2.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5358233068226672194" border="0" /></a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-31018756132617001142009-07-14T10:37:00.002+02:002009-07-14T10:39:32.864+02:00ciak....piante!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYFMS_y8K_yQYXcx1CCB7mqKDvp8fgruGWtEncoO6WjBacrSwQkhb3q9HAWVYO8rca3svZUmNnJnG6wNknQLWz1nCamsSPbZEo9q9PARA4pc-ensbrXEcSzzwBfnTYIdaM71bujUHEcQ_-/s1600-h/tavola+piante1.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 141px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYFMS_y8K_yQYXcx1CCB7mqKDvp8fgruGWtEncoO6WjBacrSwQkhb3q9HAWVYO8rca3svZUmNnJnG6wNknQLWz1nCamsSPbZEo9q9PARA4pc-ensbrXEcSzzwBfnTYIdaM71bujUHEcQ_-/s400/tavola+piante1.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5358232543115112802" border="0" /></a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-55471917097379288542009-07-14T10:30:00.004+02:002009-07-14T10:37:05.910+02:00ciak 5<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5uZrzQHqImwIMyZ93hAb6b7AuCSSMm79kUTx-yxpxDJHGbY-HbP5ztFYGcAxC5GYA28kEcph5w1jI6lqmShRDMreFtuiN5Hlj03C520_fYwwwVh8HRGHo9Ua5cKX6RiIsXCxuDaoBBxlB/s1600-h/tavola+5.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5uZrzQHqImwIMyZ93hAb6b7AuCSSMm79kUTx-yxpxDJHGbY-HbP5ztFYGcAxC5GYA28kEcph5w1jI6lqmShRDMreFtuiN5Hlj03C520_fYwwwVh8HRGHo9Ua5cKX6RiIsXCxuDaoBBxlB/s400/tavola+5.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5358230690510142306" border="0" /></a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1905445244047121000.post-17905487256811286772009-07-14T10:09:00.003+02:002009-07-14T10:29:07.379+02:00ciak 4<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBf0In1p4BKE4uP5SRaZkFgI9kHGz0DHGQKGp8zIvlkk5fqZ6MwUwgmdLmYIDB2yhGi3yvHizNK6DmcV4jD9ZawY-ywiuVInUyJUWB9GxavV2NSAAw-eDRDQIs7uppEZa06Fky_aU55fmW/s1600-h/tavola+4.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBf0In1p4BKE4uP5SRaZkFgI9kHGz0DHGQKGp8zIvlkk5fqZ6MwUwgmdLmYIDB2yhGi3yvHizNK6DmcV4jD9ZawY-ywiuVInUyJUWB9GxavV2NSAAw-eDRDQIs7uppEZa06Fky_aU55fmW/s400/tavola+4.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5358228708698091410" border="0" /></a>Alessandrahttp://www.blogger.com/profile/12800278252775329858noreply@blogger.com0